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Michele Notaro (No.Ma. Farm): Punto sui giovani!

Le imprese recenti di Deus Zack hanno riportato sugli scudi una formazione storica del trotto italiano con circa 50 anni di militanza: la No.Ma.Farm di Michele Notaro. Campano di San Gennaro Vesuviano, ma ormai laziale di adozione visto che da tempo vive e lavora a Cisterna di Latina come imprenditore agricolo. Come molti appassionati della sua generazione i cavalli li ha sempre visti da vicino e il passaggio dall’equino come mezzo di lavoro a elemento di passione e divertimento è stato davvero breve… “Mio padre e mio nonno usavano i cavalli per trainare i carretti che portavano le merci dall’agro nolano a Castellammare di Stabia. Erano commercianti. Poi siamo diventati produttori agricoli, ma la passione e il senso di ringraziamento per i cavalli è rimasto e anche i miei figli sono molto appassionati.”

Michele Notaro, da oltre 50 anni il terrore dei drivers, possiamo dirlo, anche solo scherzando?

“Ma no, non sono un mangiaguidatori… è vero che qualche volta mi piace cambiare le guide, ma sempre nella forma più assoluta di rispetto della professionalità. A Tor di Valle ho iniziato con la famiglia Ossani, ma poi ho avuto rapporti un po’ con tutti, ricordo una corsa nella quale presentavo tre cavalli con tre guidatori diversi, ma che erano anche allenatori… Vedi, in realtà io ho sempre considerato l’allenatore più importante del guidatore. Credo che l’allenatore sia la base per il successo di un cavallo. Ho avuto allenatori importanti, già affermati, ma non ti nascondo che mi piace puntare sui giovani. Vedi ad esempio la storia di Deus Zack: Valter Ferrero me lo ha venduto assieme a un’altra cavalla, forse non era un puledro appariscente, ma mi è piaciuto. L’ho mandato in Francia da Guarato, che lo ha affidato al figlio. Poi siamo passati da Monclin: qualche soddisfazione ce la siamo tolta, ma secondo me non è stato gestito al meglio. Un po’ contro caratteristiche visto che è un soggetto che corre bene schienato e non sempre allo scoperto come spesso avviene nelle corse francesi. Così prima del Lotteria è rientrato in Italia e ho voluto affidarlo a un giovane. Avrei potuto puntare su un trainer più affermato, invece ho scelto Edoardo (Dodo) Loccisano. Ha fatto bene a Napoli quando il cavallo comunque era reduce dalla preparazione francese, ma poi ha proseguito bene nel lavoro e i risultati si sono visti con la vittoria di Modena. Vedi ormai in tanti anni ho fatto un po’ di esperienza, qualcosa penso di capire, ma soprattutto mi piace tenere i cavalli per hobby, per divertimento e quindi preferisco decidere io. Dodo lo sta gestendo bene ed è uno col quale si può parlare, ci si può confrontare.”

La storia della No.Ma. Farm è ricca di nomi di cavalli illustri…

“Ma si, ce ne sono tanti. Ricordo Kaiser Sund con un giovane Roberto Andreghetti reduce dai successi di Metello Om. Poi Jujitsu Hanover, Versace Om e tanti anni. Tutto nasce dallo splendido rapporto che ho avuto con un allenatore svedese, si chiamava Ostlund che per qualche tempo fu ai vertici delle classifiche svedesi. Con lui ho imparato molto, ma soprattutto ho capito che bisognava puntare sulla genealogia dei cavalli e così ho fatto cercando sempre di migliorare nel corso degli anni. Cerco personalmente di scegliere gli stalloni per le mie fattrici e anche qui mi piace puntare su nomi abbastanza nuovi. Quest’anno ad esempio ho una certa simpatia per Victor Gio che mi sembra un po’ sottovalutato. Ho, tra gli altri, due suoi prodotti entrambi figli di una nostra cavalla, Vitesse Play, che promettono molto bene: Giulia Play e Italo Play. C’è Dodo che è veramente entusiasta…”

Un altro proprietario che si è spostato decisamente sui cavalli giovani…

“Non del tutto, ma prevalentemente si del resto con gli anziani o fai dei cavalli almeno da centrali o altrimenti è difficile. Oltre a Deus Zack ne ho altri cinque per i quali ho in essere una collaborazione con Giuseppe De Filippis, ma ci siamo indirizzati molto sui puledri, tra l’altro ho un piccolo centro in Normandia dove ho trasferito alcuni cavalli che sono comunque nati qui. I primi dovrebbero debuttare quest’anno, vediamo…”

Si alza l’asticella quindi…

“Dopo tanti anni, proviamo ad alzare la qualità, ne ho 69, circa cinquanta con i cavalli da corsa, vorrei vincere ancora qualcosa di importante, ma ti ripeto mi voglio divertire e quindi alimentazione e veterinario li gestico io, sempre in collaborazione con gli allenatori ovviamente, ma puntando sempre sui giovani… si è giusto: Largo ai giovani!

Luigi Migliaccio

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