Skip links

Massimo e Chiara Pedone  da sfavoriti a vincenti con Eolo Jet

Luigi Migliaccio

La vittoria di Eolo Jet a Firenze nel Gran premio omonimo ha portato alla ribalta una coppia di proprietari appassionati quanto poco conosciuti al grande pubblico Massimo e Maria Chiara Pedone, fratello e sorella 45 anni lui, 40 lei, pugliesi. Una storia come tante altre che trae origine dalla passione  paterna e che oggi si realizza con un cavallo spesso sottovalutato quantunque abbia all’attivo una vittoria in gruppo 1 il Marangoni) e una serie di altri successi l’ultimo dei quali, appunto, quello del Gran Premio Firenze ottenuto in grande sicurezza, ma espressione di grande continuità…

“E’ vero – conferma Massimo Padone – raramente siamo tra i favoriti, ma in fondo va bene così c’è èiù gusto quando poi le cose vanno bene.”

Titolari di una ditta di costruzioni, edili e stradali, i Pedone brothers hanno iniziato a frequentare l’ippodromo sin da piccoli…

“E’ vero, mio padre era un piccolo proprietario e ci portava spesso a Taranto a vedere le corse, avevamo rapporti con Marcello Mangiapane, poi mio padre si è allontanato un po’ dall’ippica e noi abbiamo continuato la sua passione…”

Avete però cambiato orizzonti…

“Ma no, sai spesso le cose avvengono per caso ed è stato così anche per noi. Ho conosciuto il dottor Toniatti  dal quale presi due puledre con la lettera “D” Delben Jet e Diomeda Jet, che erano in allenamento da Paolo Romanelli con il quale è nato un rapporto di stima importante e che prosegue tutt’ora. Meglio Diomeda che Delben , ma comunque cavalle normali. Dal momento che l’appertito viene mangiando. Un giorno dissi proprio a Paolo Romanelli di guardarsi attorno perché volevo acquistare un maschio e dopo qualche tempo lui mi chiamò dicendomi di andare a vedere due puledri. Forse eolo era anche il meno appariscente dei due, ma me ne innamorai e così decidemmo di prenderlo. Rimase ancora un po’ in allenamento  da Paolo e poi, dal momento che ho sempre ammirato il metodo di lavoro di Alessandro Gocciadoro, decisi di provare a portarlo a Noceto. Il resto è storia recente… Devo ringraziare lui e tutto il suo team per la grande professionalità dimostrata che, come sempre si è tradotta in ottimi risultati. Lui sin dalle prime uscite mi disse che Eolo era un cavallo importante e i fatti gli hanno dato ragione. Anche federico Espositoo che lo ha interpretato di recente ha fatto molto bene trovando subito un buon feeling.”

Parlavamo del fatto che  non sempre Eolo si ritrova tra i favoritissimi, nonostante i risultati siano stati tutt’altro che disprezzabili. Come vive un proprietario questo tipo di situazione?

“Sarei bugiardo se dicessi che non ci ho fatto caso, ma poi se la pista da questi responsi va bene così. A Torino nel Marangoni era a oltre 20 contro uno. C’è ancora più soddisfazione a vincere.”

Con tua sorella Maria Chiara vivete condividete il lavoro, la passione… tutto facile da gestire?

“Si andiamo d’accordo e siamo i primi tifosi dei nostri cavalli al punto che ci muoviamo sempre per andarli a vedere. Non siamo potuti andare a correre all’estero per un piccolo problema burocratico, ma in fondo è meglio così. Qui da noi le opportunità non mancano. Guarda, l’unico grande rammarico che abbiamo è quello del pessimo numero pescato nel Derby che non ci ha consentito di giocarci al meglio la corsa della vita, ma siamo stati ripagati diversamente. Ora ci apprestiamo a vivere la stagione dei quattro anni. Mi dispiace un po’ per mia sorella, lei è la prima tifosa di Eolo; quando vince non riesce a trattenere le lacrime di gioia. Ora essendo in dolce attesa non potrà seguirmi sempre, ma speriamo così di continuare la dinastia di appassionati in famiglia… Del resto anche noi abbiamo già pensato alla continuità: abbiamo preso una “G”, Giuseppe Jet… hai visto mai…”

Leave a comment