Le radici profonde di Delicious Gar
Continua la lotta, per ora a distanza in attesa di un nuovo confronto diretto, tra Delicious Gar e Daughter As per la leadership tra le nostre femmine della leva 2019. Una lotta in “famiglia”, avendo entrambe lo stesso padre (Father Patrick) e lo stesso trainer (Alessandro Gocciadoro). Tornata in Italia dopo la proficua trasferta nel Nord Europa (da luglio a novembre, 5 corse, 2 successi, un secondo, un terzo e un quinto) la portacolori della Scuderia Dream Catcher (dietro la quale si cela Nikola Jokic), allevata dall’Allevaemnto Garigliano, a Foggia ha risolto a suo favore il Gran Premio Capitanata, fruendo dell’errore in prossimità del traguardo di Denzel Washington che era in vantaggio. Un successo fortunoso, ottenuto eguagliando il proprio record (1.11.9) sulla media distanza, che permette a questa bella cavalla allevata dai fratelli D’Angelo, di portare a cinque (Etruria Filly, Italia Filly, Città di Napoli Filly, Oaks del Trotto gli altri) il numero delle sue vittorie di vertice, contro le sette di Daughter As, che da parte sua resta sul doppio San Paolo-Filly dell’Unione Europea.
Delicious Gar, da yearling vittima di un brutto incidente in paddock che fece addirittura temere per la sua vita, è il quarto prodotto di Nakitast, che undici anni prima della figlia ha vinto anch’essa da favorita il Premio Italia, che si disputò sui 1660 metri, aperto a maschi e femmine. Questa figlia di Toss Out, poco più di un mese prima, a fine febbraio, a San Siro, esprimendosi a media di 1.13 vincendo, si era impossessata del momentaneo record della generazione. Diventando nel contempo la 3 anni indigena più veloce di sempre, almeno sulle piste italiane in questo periodo dell’anno. Un decimo in meno rispetto a Giulia Grif che aveva colto il vertice l’11 marzo 2006 nel Premio Emilia, sempre a Milano.
Non appagata del primato, Nakitast, che allora era allenata a Migliarino da Enrico Bellei per la Scuderia Natalino ’96 di Leopoldo Canton, l’uscita successiva, il 16 marzo a Montecatini, si prese pure quello della leva in mezzo miglio, per un riferimento di 1.14 che aveva una rilevanza continentale. Dopo il successo di Bologna Nakitast, cavalla ardente e non facile da gestire (la figlia, invece, è molto più professionale) pur frequentando la prima categoria per tutta la stagione dei 3 anni non riuscì più a incidere, per proseguire comunque una buonissima carriera sino all’agosto del 2014 chiudendo per i colori dell’Allevamento Toniatti con un ruolino di marcia di 24 successi in 83 uscite, vincite per oltre 190 mila euro e record di 1.12.
Nakitast, allevata nel vicentino dall’Azienda Agricola La Torre della famiglia Stevanin, è il quarto prodotto di Dastarst, una “Arndon” rimasta inedita, ma che da mamma ha prodotto con grande continuità dal 2004 a oggi, a parte il 2014, regalando alle piste soggetti più che validi. Tra i suoi figli, oltre la madre di Delicious Gar, si possono segnalare Lefirst, vincitrice dell’Elwood Medium Filly nel 2008 e seconda nel Cacciari e nell’Etruria Filly, Pattost, Inquist e Aramist. Si è fatta valere da fattrice, sempre per gli Stevanin, anche Lemirast, la terza madre di Delicious, soprattutto con Aerost, cavallo di ferro che ha al suo attivo ben 167 partecipazioni in corsa con 36 vittorie e 89 piazzamenti, Vaibest e Remidast.
Tutto sommato, rispetto alle fior di famiglie che il nostro trotto può vantare, quella di Delicious Gar potrebbe sembrare comunque abbastanza di serie. Ma a ben guardare, prendendosi la briga di sfogliare i vecchi stud-book dell’Anact, si scopre invece che l’ex portacolori della signora Agnello Monja (già proprietaria di Orsia, altra fortissima femmina di Alessandro Gocciadoro) ha alle spalle una delle nostre famiglie più importanti: la sua nona madre, infatti, è Magda, una figlia di Peter Fellows che nel 1933 a Villa Glori con in sulky Giovanni D’Errico vinse per la Scuderia Flaminia il Gran Premio Reale del Trotto, vale a dire il Derby.
Magda era figlia di Fulminea, grigia dal grigio francese Jockey, nata nell’allevamento bolognese di Attilio Fortuzzi nel 1923. Questa fattrice dal 1928 al 1940 produsse tredici figli, tutti per allevatori di Migliarino, in provincia di Ferrara, soprattutto per Carlo e Germano Barillari. Tre femmine della sua progenie hanno portato avanti la sua linea, che trae origine dall’americana Solola, parente della storica Lou Dillon, importata in Italia a 12 anni, nel 1920, per conto di Cesare Montaldi da Valentino Capovilla, prima che questi si trasferisse in Francia per scoprire una certa Uranie e diventare uno dei professionisti più popolari dell’epoca.
Da Magda, oltre a Nakitast e Delicious Gar, deriva Abaco, secondo nel Derby e nell’Orsi Mangelli, in entrambi i casi finendo alle spalle del consanguineo Argo Ve; da Maria Pewny (il cui padre era un orlov russo portato in Italia da Finn) vengono Brunico, altro vincitore di Nastro Azzurro, Bambaia, Bezuglio, Po, Quifuni, Tibidabo, Bion di Jesolo, Blim, Pitigliano Bi, Darwin Jet, Oxford Real e il più recente Tresor Zs, vincitore del Giovanardi; mentre da Tonga, la più famosa delle tre sorelle, viene il super campione Birbone, vincitore di tre Gran Premi della Lotteria di Agnano, gli altri Derbywinner Gentile, Argo Ve e Gitana d’Asolo, oltre a Bordo, Alky, Rallo, Relax, Sidi, Giotto d’Alma, Calegaris, Cucu di Jesolo, Delia di Jesolo, Serena Jet e Frullino Jet, Uniforz, Nera Azzurra e Potenza Om. I nomi che si possono fare nel ricordare questa straordinaria famiglia sono molti di più, perché le ramificazioni sono diventate molteplici, anche se il suo boom questa linea lo aveva raggiunto una cinquantina d’anni fa: nel citato bollettino Anact del 1974 sono presenti ben 115 fattrici provenienti da questo ceppo.
Ezio Cipolat