Jushua Tree da fenomeno Desiderio D’Esi da sogno
Per diventare Jean-Michel Bazire devi per forza aver qualcosa in più degli altri, tipo rischiare serenamente di rimanere chiuso nel Criterium Continental con il favoritissimo Jushua Tree, per poi trovare improvvisamente spazio in retta e dominare al record della corsa in 1.09.7 sul doppio chilometro. La prima notizia è dunque che il Gruppo I per i quattro anni di Vincennes, ha incoronato questo figlio di Bold Eagle come uno dei più forti cavalli al mondo, e da oggi tutte le aspettative riposte su di lui dai suoi uomini si sono trasformati da promessa in realtà. La seconda notizia è che gli italiani sono stati competitivi a questi livelli, e solo la sfortuna delle posizioni ha impedito ai due Baroncini, ovvero ad un’eccezionale Desiderio D’Esi di andare oltre il quarto posto, e a Dimitri Ferm di chiudere settimo con rammarico. Dimitri è partito in testa e avrebbe potuto anche rallentare presto, ma poi la corsa è stata resa incandescente dalla variabile impazzita dello svedese Xanthis Harvey, che neppure le mani dolci di Khilostrom ha calmato durante i primi 600 metri. Bazire ha fatto sfogare l’allievo di Reden, e poi è andato chiedere ed ottenere strada, decidendo di farsi però sfilare da Just Love You, coperto da Josh Power e di aspettare che si aprisse il varco come poi è stato. I cambi all’avanguardia hanno incarcerato Dimitri Ferm, che non ha potuto mai correre neanche in retta, quando slalomeggiando ha preso un settimo posto molto amaro. Al largo di tutti però nel frattempo gli italiani si sono goduti il finale potente di Desiderio D’Esi, il figlio di Robert Bi allevato da Albina Avenali Bianchi, che ha recuperato lunghezze su lunghezze prendendosi un quarto posto a media di 1.10.1 che vale tanto, anzi tantissimo per un soggetto che per fisico e motore si potrebbe ancora esaltare a Vincennes.