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Izoard nello spettacolare arrivo del Belgique

Izoard Vedaquais aveva già il lasciapassare per l’Amèrique, ma si è tolto lo sfizio, nonostante una retta un po’ ballerina, di arrivarci con il titolo del Prix de Belgique in tasca. Inmarosa e Go On Boy avevano bisogno della wild card come garanzia di partecipare al gran ballo di fine gennaio. E l’hanno ottenuta con forza e caparbietà lungo una retta d’arrivo spettacolare come poche, con quattro cavalli in linea sul traguardo – Hussard du Landret l’altro – raccolti nel classico fazzoletto.
L’ultima “B” di preparazione al clou invernale parigino non ha detto molto altro, oltre alla triade protagonista. Izoard Vedaquais con questo successo è completamente riabilitato e ha ritrovato la giusta verve in tempo per giocarsi un ruolo importante fra due domeniche. Inmarosa ha completato un percorso di crescita che l’ha vista costantemente nel cono d’ombra di Idao de Tillard e non è affatto detto che questo sia un punto d’arrivo. Di Go On Boy si conoscono da tempo le qualità, Romain Derieux lo sta accompagnando passo passo verso la corsa faro di Vincennes in cui è probabile che non sia una semplice comparsa. Con loro Hussard du Landret ha ribadito di essere pronto per un ulteriore salto di categoria.
Non ce l’ha fatta invece Jean-Michel Bazire a qualificare Ganay de Banville, quinto a traguardo dopo corsa affrontata di petto per alcuni tratti, dovrà “accontentarsi” di puntare le sue fiches su Hooker Berry, ma è una scommessa che a molti piacerebbe poter fare. Nel marcatore ci sono finiti Hail Mary e Hokkaido Jiel. Lo svedese ha il posto assicurato tra i 18 e Orjan Kihlstrom lo ha adoperato di conseguenza, sapendo di avere ancora margine. Stesso discorso per l’allievo di Jean-Luc Dersoir, anche se non sembra così esplosivo come era questa estate.
Cokstile ci ha messo il cuore ma non è bastato, Beads è uscito di scena al termine del tratto piano, imitato nel galoppo da Italiano Vero.
Italiani assenti nel Belgique, ma vincenti nel pomeriggio grazie a Bitcoind’Arc, training Erik Bondo e mani di Gabriele Gelormini, a segno nel Prix de Toulouse a media di 1.11.8 sui 2100, nonostante un ostico numero di partenza in seconda fila.

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