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Il Lupo perde il pelo….

di Luigi Migliaccio

Classe 1959 di Asiago, Leopoldo Canton è uno di quei proprietari della serie… Pochi ma buoni… Tornato alla ribalta nei giorni scorsi grazie alla sensazionale, nei modi, vittoria ottenuta da Clarissa  nel Royal Mares a Napoli. Una vittoria dalle proporzioni importanti, con il record della corsa, ma tutt’altro che inattesa, soprattutto dal suo team…

“La cavalla – ci confida il titolare della Natalino 96 – era reduce da due prestazioni tanto sfortunate quanto sensazionali in Svezia. Alla penultima uscita a Solvalla aveva sbagliato perdendo più di 100 metri in partenza ed è comunque ritornata a prendere il quinto posto. I cronometristi le hanno dato 1.10.5, ma in maniera non ufficiale ci hanno detto che dopo la rottura era andata praticamente da 1.08.6/1.08.7 sensazione che mi aveva confermato subito dopo la corsa anche Alessandro Gocciadoro. All’ultima prima della prova di Napoli, poi, pur sbagliando, perché tamponata, aveva poi destato un’ottima impressione per cui era logico che a Agnano ci attendessimo un ottimo risultato…”

Facciamo un passo indietro però: pochi, ma buoni, dicevamo, e del resto una scuderia che nel suo storico può contare su nomi come Zeffirella Rl, vincitrice del Helen Johansson a Parigi nel 2003, di Leben Rl che di corse di gruppo 2 e 3 in Francia ne ha vinte davvero parecchie, è evidente che abbia la mano buona nello scegliere i propri portacolori.

“Nasciamo proprietari. Mio padre mi portava all’ippodromo a Ponte di Brenta (Padova) fin dai primi anni 60 quando non riuscivi ad entrare per la gente che c’era. Io ero amante del calcio: era lo sport che praticavo con buona costanza, ma quando ho cominciato a frequentare i cavalli, ho davvero cambiato orizzonti. Diciamo pure che sono stato… rapito. Andavamo tutte le domeniche, perché allora non si correva in mezzo alla settimana: Padova, Treviso, qualche volta Trieste. Poi mio papà era anche amico e consigliere di una scuderia molto antica, quella dei signori Bruni e De Checchi e li abbiamo imparato a gioire per le vittorie dei nostri effettivi. Negli anni ’90 abbiamo aperto la prima scuderia e da li è scoppiata la passione pura…”

Perché Natalino96?

“Perchè mio papà si chiamava Natalino e 96 è l’anno di fondazione della srl. Prima tenevamo i cavalli sotto una scuderia nominativa, ma poi arrivatio a una decina di effettivi anche per motivi fiscali abbaiamo cambiato la denominazione che è quella attuale.”

Tornando a Clarissa, come è arrivata alla Natalino 96?

“Devo dire che la prima volta mi è stata segnalata da un amico. Mi ha colpito subito perché conoscevo benissimo la mamma Nikelia, figlia di un’altra cavalla importante come Eclissi Lunare che aveva ottenuto in carriera record a profusione. Un incrocio quello con la linea materna Sharif e Lemon Dra  e quella paterna di Exploit Caf che aveva ottenuto già risultati importanti se pensiamo ad esempio a cavalle importanti come Tamure Roc o Ursa Caf. Aggiungiamo che i miei erano amici del dott. Aggio e frequentavano spesso l’allevamento di Boara Pisani che è a una trentina di km da casa mia. Così sono andato a vederla; era stata appena domata e mi ha conquistato per il suo modo di andare, lunga, con la spalla possente. Ci siamo accordati subito ed il resto… è vita!”

C’è la Francia nel mirino?

Certamente: è iscritta il giorno dell’Amerique al Prix Helen Johansson che abbiamo già vinto tanti anni fa con Zeffirella Rl. Entra dentro la chiamata per poche centinaia di euro ed è per questo che non correrà prima di allora. Siamo convinti che possa ben adattarsi alle corse francesi, anzi… confesso: credo che per lei più lunga sia e meglio è!

E proprio vero: alle vittorie non ci si abitua mai…

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