Idao da Crack Ampia e Vivid da protagonisti
Idao de Tillard ha tutta l’aria di essere uno di quei cavalli che faranno parlare a lungo, un vero e proprio crack, che dopo aver dominato l’Amérique ha mostrato di parlare un’altra lingua anche nel France. Ampia Mede Sm e Vivid Wise As sono l’orgoglio del trotto italiano, che hanno volato anche stavolta al cospetto dei migliori del mondo. Potremmo chiudere qui, se non fosse altro che vale la pena elogiare lo stratosferico allievo dei Duvaldestin, che dove lo metti lo metti può dominare gli avversari, perché possiede un passo diverso, e riesce a recuperare metri su metri anche quando si va fortissimo, come si è andati in questo Prix de France in cui è stato realizzato il record della corsa di 1.09.4, e dove Idao è risalito in schiena in terza ruota, e poi nel finale ha imposto la differenza di caratura. Chapeau, come tanto di cappello va dato anche a Go On Boy, il cavallo dei finali ad effetto, anche oggi, giornata in cui il numero di partenza gli ha impedito ancora una volta di mettersi in moto da più vicino. Percorso duro anche per Ampia Mede Sm, rimasta in terza ruota costante dietro a Delia de Pommerau, non una gran schiena da dove Frank Nivard si è mosso ai 500 finali, forse un po’ in anticipo, tirando anche la volata al favorito. L’allevata Baronetto ha però lottato come una guerriera, ed è terza sul traguardo in 1.09.6, sei decimi meno del 2023, e quindi fra gli applausi. Come un leone ha lottato anche Vivid Wise As, sistemato da Abrivard in schiena ad Hoker Berry, che però durante il primo chilometro incandescente (1.06.9) non lo ha portato avanti. Così sul primo rallentamento il campione indigeno si è portato ai fianchi della leader Joviality, provando poi a resistere in fondo, battuto e finito solo sesto, vicino ai primi a media di 1.09.7.
MM