
Giovanni Spallina: “Il proprietario? Un mestiere… Inimitable”
È maggiore la gioia per un secondo posto in un una corsa importante, o il rammarico per aver visto
sfuggire ancora una volta il sogno della vittoria? E’ un dilemma che spesso accompagna alcuni
proprietari di cavalli che magari giungono a sfiorare la grande impresa, ma se la vedono sfuggire
per un niente, pur rimanendo, magari, con un piazzamento importante. E’ il caso di Giovanni
Spallina, 63 anni, siciliano di Caltanissetta, imprenditore prima nella moda, poi nel ramo
immobiliare, trapiantato da tanti anni in Toscana. La passione per i cavalli da trotto coltivata da
tempo anche se, in fondo, è poco più di un decennio che troviamo il suo nome negli albi d’oro.
Lo troviamo una mattina di un giorno feriale nel centro di allenamento di Gennaro Casillo a
conferma di una vicinanza importante ai suoi cavalli…
“Si, mi piace, venire qui seguire da vicino il lavoro di Gennaro e dei suoi ragazzi. Del resto ho
investito abbastanza nella scuderia, con i cavalli e ora anche nella struttura e certamente non lo
avrei fatto se non fossi animato da una grande passione…”
Una passione che se vogliamo si è manifestata apertamente a circa 50 anni…
“In realtà c’è sempre stata, tanti anni fa avevo un socio assieme al quale eravamo proprietari di
alcuni cavalli anche importanti, poi è arrivato il momento di mettersi in proprio e tutto è cominciato
con Teorema Om, una cavalla con la quale ho accarezzato proprio quel sogno… siamo stati
secondi nelle Oaks, nel Mangelli Filly, ma anche in un Gran Premio a Trieste. Purtroppo, pur
avendo ottenuto ottimi risultati, non è riuscita a vincere una corsa importante, ma è stata un’ottima
cavalla. E pensare che allora non la voleva nessuno. Ecco in quel caso anche un secondo posto in
una corsa così importante ha visto prevalere sicuramente la soddisfazione al rammarico per la
mancata vittoria. Tant’è che poi la cavalla l’ho tenuta ed oggi è la mamma di Dakar che è uno dei
miei cavalli del cuore…”
Fino a quando non è arrivato Inimitable…
“Che vuoi che dica… lui di fatto mi ha dato la gioia di vincere il mio primo Gran Premio anche se è
un Criterium, è un gran cavallo sul quale ovviamente tutti speriamo molto, dall’allevatore, Luca
Lardone, all’uomo di scuderia. E’ un vero peccato che per un disguido di ordine burocratico non
abbiamo potuto partecipare all’Anact Stakes+, purtroppo c’è stato un problema interno nostro,
un’incomprensione e non abbiamo potuto perfezionare l’iscrizione… ci rifaremo con il Gran Premio
Masaf. Indubbiamente alla faccia degli inevitabili scongiuri, il figlio di Bar Hopping sembra un
soggetto davvero importante. Finora ci ha entusiasmato.”
L’organizzazione è fondamentale per un proprietario…
“Ovvio, quando si cominciano ad avere diversi cavalli e gli investimenti aumentano,
l’organizzazione diventa un fattore determinante e lo dico dall’alto dell’esperienza di aver gestito
un’azienda con oltre 300 dipendenti. Ci stiamo strutturando anche in questo senso. A certi livelli
l’essere proprietario non si esaurisce con il comprare i cavalli e pagare le pensioni.”
Sono stati giorni importanti per la scuderia Spallina: cinque vittorie su sei corse…
“Gennaro sta lavorando come sempre molto bene e noi cerchiamo di mettergli a disposizione del
materiale da valorizzare. Oltre a Inimitable abbiamo Icaro Mail (fratello di Capital Mail n.d.r.), Italo
Ssg che ha vinto molto bene di recente, e altri. Tra gli anzianio Dakar e Enea Sl si stanno
comportando bene. Stiamo investendo anche su delle buone genealogie per cui sono fiducioso di
proseguire su questa strada, le ambizioni sono quelle giuste, importanti. Del resto fare il
proprietario è un bel mestiere, quasi… Inimitable!” LM


