
GINO CHIAPPETTA: Saranno due minuti in totale apnea…
Gino Chiappetta oggi, appena doppiata la boa dei 60anni, rappresenta uno di quegli ippici di lungo corso la cui passione ha dovuto fare i conti con delle difficoltà logistiche che avrebbero potuto scoraggiare chiunque. Calabrese di Rende, infatti, vive in una regione in cui non vi sono ippodromi e, anzi, la pista più vicina, quella di Taranto, è a circa 180 km di distanza. Il problema lo ha risolto in parte costruendosi praticamente a casa un centro di allenamento con una pista da 800 metri, una pista dritta sempre da 800 metri e tanti paddock. Ma il fascino dell’ippodromo è indiscutibilmente tutta un’altra cosa e quindi negli dalla seconda metà degli anni 80 fino a quelli a cavallo del terzo millennio eccolo affidare i suoi cavalli in giro per l’Italia, da Gubellini a Bellei, da Maisto a Savarese, ma con un rapporto “particolare” con Giampaolo Minnucci.
E siccome, come diceva Giambattista Vico, la storia è fatta di corsi e ricorsi ecco che proprio con il driver romano, in collaborazione con il prezioso training di Teo Scialpi, eccolo affrontare un’avventura nella quale non era mai riuscito sinora, quella di poter correre le Oaks da protagonista con la sua Genny Lj.
“Non mi vergogno di dire che la mia è una storia ippica quasi romanzesca – ci racconta – basti pensare che sono stato ad un passo, forse anche meno dall’acquistare un certo… Varenne e questo proprio per il rapporto che da sempre mi lega a Giampaolo Minnucci. Lo conosco da 35 anni, da quando nel ’90 per la prima volta gli affidai alcuni miei cavalli. All’epoca il mio materiale lo tenevo in gran parte a Roma da Cesare Savarese con la collaborazione di Carlo Meneghetti. Comunque è vero, malgrado abbia la licenza gentleman da tanti anni, ho sempre avuto una predilizione per i cavalli giovani. All’epoca ero innamorato dello stallone Waikiki Beach, tant’è che chiesi a Bruno Farneti di acquistarlo, ma lui mi disse che non era in vendita, poi Giampaolo un giorno mi parlò di questo puledro, ed ero li li per dargli il via libera, ma le vicende familiari, con la scomparsa di mio padre in primis, mi avevano in quel momento fatto distaccare un po’ dai cavalli e non se ne fece niente… peccato.”
A distanza di anni però ecco che il destino ti propone un’altra grande opportunità…
“Devo dire che con tanti cavalli che ho avuto è la prima volta che mi capita di correre una delle classicissime da possibile protagonista. Per me è un sogno già esserci arrivato. Non ti nascondo che è da qualche giorno, diciamo da quando abbiamo vinto la batteria, che sono abbastanza in fibrillazione, mi si è anche abbassata la voce. In passato abbiamo avuto cavalli buoni abbiamo frequentato qualche gran premio per anziani; feci il Campo Mirafiori a Torino con Pasquilio nel 95 e poi anche il Federnat, ma questa è veramente un’altra cosa… Aggiungo che avevamo anche Ghiaccio tra i maschi, ma non siamo stati fortunati perché il cavallo non ha corso all’altezza delle sue possibilità a causa di una piccolo malessere, pensa se ci fossimo qualificati anche con lui…”
Niente male per uno che aveva deciso di smettere
“Si è vero, ma vedi con i cavalli è impossibile tagliare definitivamente… arriva il momento in cui per un motivo o per l’altro la passione riemerge. Nel mio caso la “colpa” è stata delle mie due figlie Concetta ed Emilia che mi hanno spinto a riprendere ad acquistare cavalli e anche a correre personalmente da gentleman, non è un caso che la scuderia porti il nome di mia figlia Concetta. E poi c’è mio nipote Beniamino che oggi è allievo professionista e prosegue la tradizione di famiglia iniziata da mio padre che fu proprietario tanti e tanti anni fa. Insomma siamo di nuovo qua e anche alle recenti aste abbiamo acquistato qualche puledro. Peccato solo il non avere un ippodromo qui in Calabria. E’ una terra nella quale ci sono tanti appassionati come me, ma chiaramente non tutti sono disposti ad affrontare delle distanze del genere. Mi rendo conto che non sono tempi favorevoli, ma uno dei miei sogni ippici rimane quello di avere, in futuro, un ippodromo anche nella mia regione.”
Torniamo alle Oaks e a Genny lj. Chiaramente dopo la vittoria in batteria non vi potete nascondere…
“Certamente no, è evidente che ci giochiamo una chance importante anche se con il dubbio della tattica. Vedi lei è una cavalla che finora ha corso alla grande quando ha potuto agire di rimessa, magari da seconda. Giampaolo è convinto che possa correre bene anche in testa e vuole provarci. E’ l’unico dubbio che ho, ma solo perché non glie l’ho mai visto fare, ma è evidente che mi fido ciecamente di quelle che saranno le scelte che lui farà dietro la macchina. Una cosa è certa: qualora dovesse andare davanti so già che vivrò quei due minuti scarsi in totale apnea… LM


