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Focus Francia – Il paradiso degli hongre

La programmazione del trotto francese ha sempre trovato modo di valorizzare le svariate centinaia di castroni in attività ogni anno sulle sue piste. Vincennes, anche se preclude loro tutte le classiche di Gruppo I, pure quelle riservate agli anziani, offre agli “hongre” molte opportunità, in particolare nella specialità del montato per i quali sono aperti i confronti di Gruppo II e III, ma è soprattutto in Provincia dove i cavalli privati dei loro attributi trovano terreno fertile per farsi conoscere e per guadagnare molti soldi.
Il Grand National du Trot e il Trophée Vert, circuiti itineranti a tappe con classifica a punti sugli ippodromi periferici, sono spesso frequentati da soggetti che non sfigurerebbero affatto in primissima categoria, molti dei quali, appunto, castroni. Quest’anno tra i dodici partecipanti alla Cloture, ovvero all’atto conclusivo del GNT andato in scena al Plateau de Gravelle, gli hongre erano ben 9, contro 2 maschi e una sola femmina.
Nella Cloture il successo non è sfuggito al castrone Gaspar d’Angis, un 7 anni figlio di Quaro (vincitore dei Critérium dei 3 e 4 Anni, da Coktail Jet) che ha realizzato un vero e proprio exploit: è il primo, nell’ormai lunga storia del GNT, varato nel 1982, a essere arrivato alla finale, vincendola, dopo aver risolto a suo favore 6 delle 14 tappe previste (quelle di Marsiglia, Lione, La Croisé-Laroche, Saint-Malo, Le Mont Saint-Michel e Reims) aggiungendo 2 secondi posti (a Langon-Liburne e Nantes) e un terzo (Saint-Brieuc), fallendo (per squalifica) soltanto la tappa di Chatelaillon. In pratica da fine marzo, quando il cavallo nella seconda tappa ha iniziato la sua avventura nel Grand National, al 3 dicembre, data in cui si è corsa la Cloture, Gaspar ha guadagnato la bellezza di 368.100 euro, portando a 612.660 euro il bottino raccolto sinora nel corso della sua carriera.
L’edizione di quest’anno del GNT è stata del tutto particolare, perché ha avuto nel maschio Horace du Gautier un protagonista soltanto leggermente inferiore a Gaspar. Questo allievo di Sébastien Guarato si è aggiudicato 5 tappe (quelle di Saint-Brieuc, Laval, Langon, Chatelaillon e Angers), ma nella Cloture è rimasto confuso nel gruppo mentre Gaspar, pur con percorso in parte allo scoperto, all’ingresso della retta d’arrivo ha sferrato l’attacco decisivo che ha sfiancato l’altro castrone Inexess Bleu, che era il più giocato per la forma in ascesa e per i 25 metri di vantaggio rispetto ai due rivali con i punteggi più alti.
Nelle ultime 20 edizioni del Grand National i castroni che hanno vinto la classifica e quindi si sono aggiudicati il torneo sono stati 10, contro 6 femmine e 4 maschi. In questo lasso di tempo Gaspar è uno dei soli 4 a essere riusciti a risolvere a loro favore sia la Cloture sia il Torneo, che si è aggiudicato con il punteggio più alto di tutta la storia della competizione: 166 punti, scalzando la femmina Riskaya, vincitrice nel 2012, che di punti ne aveva totalizzati 156.
Allevato da Jean-Claude Lahocine nelle regione Loire-Atlantique, Gaspar d’Angis ha dato subito l’impressione di poter diventare un cavallo di una certa importanza, ma prima di esordire si è incattivito nel carattere. Da qui la castrazione che l’ha tranquillizzato e ha permesso a Jean-Michel Baudouin, che lo ha preso in affitto per la carriera di corse, di poterlo impiegare con una certa regolarità. Al momento il cavallo ha un palmares di 16 successi in 59 corse disputate, una delle quali al montato, e un record di 1.11.4 sui 2700 metri colto quest’anno sulla pista di Mont-Saint-Michel. Il suo esperto trainer, che aveva già vinto il GNT con Oasis Gédé, Punch de Chenu ed Elvis Madrik, dopo il successo nella Cloture ha affermato che concederà un breve periodo di riposo a Gaspar che potrebbe poi puntare al Luxembourg, corsa di prestigio di Gruppo III, quindi aperto ai castroni che hanno vinto 6 delle sue ultime 10 edizioni.
Gaspar crediamo che non possa mai arrivare al livello dei più famosi hongre normanni (il mitico Iris de Vandel che andò a vincere in America, Giesolo de Lou, General du Lupin, L’Amiral Mauzun, Rapid Lebel, Roi du Lupin e Aubrion du Gers), però è un indubbio talento che merita rispetto, come meritano rispetto i tanti castroni che fanno la loro parte nel grande carosello del trotto transalpino.

Ezio Cipolat

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