Focus Francia – Esperanza, la rivincita della Ballerina
La storia di Esperanza Idole, la vincitrice a sorpresa del Cornulier, è una storia di redenzione. Una rivalsa che interessa, più che la stessa allieva di Noel Laglois, sua madre Fan Idole, la grande rivale di Varenne passata in razza in pompa magna esattamente venti anni fa, ma che da fattrice sino al tardivo exploit del suo ultimo prodotto è rimasta molto al di sotto delle aspettative, nonostante fosse sempre stata presentata a stalloni di ottimo livello. La campionessa di Denéchère, da mamma per l’allevatore Serge Laroche, è rimasta spesso vuota e una volta partorito ha sempre avuto difficoltà ad accettare il puledrino, diventando anche aggressiva nei suoi confronti. Una mancanza di affetto che potrebbe anche aver influito sulla riuscita agonistica dei suoi primi cinque prodotti (le femmine Top Idole e Uranidole e i maschi Atome Idole, Cyrano d’Idole e Discopolys Idole), tutti scesi in pista ma mai andando oltre la mediocrità. Soltanto Esperanza Idole, dopo la cui nascita la madre non è stata più coperta per morire a 28 anni nel giugno del 2021, ha mostrato, oltre che una certa somiglianza fisica, soprattutto nella testa, anche una buona dose della classe cristallina della genitrice, che l’ha portata a 10 anni a conquistare il secondo dei traguardi più ambiti della programmazione francese.
Una corsa che la madre non ha mai disputato, perché mai impiegata sotto la sella nel corso di un percorso agonistico sviluppatosi dai 2 ai 10 anni, culminata con il successo nel Trot Mondial il 28 settembre 2002 sulla pista di Montréal in Canada. La corsa che pose fine alla gloriosa carriera di Varenne. Chi scrive visse in diretta la festa del team di Denéchère il solitario e mesto dopo corsa del Capitano. Le strade della “Ballerina” e di Varenne si sono incrociate ben quattordici volte: in dodici occasioni il nostro fuoriclasse ha prevalso su Fan Idole, che prima del confronto canadese aveva preceduto il maschio anche nella finale dell’Elitlopp 2000 andata a Victory Tilly: terza la normanna, quinto l’indigeno.
Nei primi Anni Duemila Fan Idole è stata uno dei punti di forza tra gli anziani del trotto francese, assieme a Général du Pommeau, Galopin du Ravary e Insert Gédé, rispetto ai quali può vantare una carriera molto più internazionale: oltre che due volte il Trot Mondial in Canada, ha corso due volte l’Elitlopp in Svezia e tra il 2000 e il 2002 è scesa in Italia per Gran Premio del Giubileo, Lotteria (due volte prima in batteria), Campionato Europeo (vincitrice di un heat), Palio dei Comuni e Nazioni (seconda, alle spalle di Victory Tilly), sulle cui piste ha sempre mostrato di andare in difficoltà sulle curve, ma letteralmente volando in dirittura. Sulle piste di casa ha comunque raccolto un bottino consistente ricco di due Atlantique, un France, una Coupe du Monde, un Luxemburg, un Bourgogne e un secondo nell’Amérique alle spalle di Varenne.
Figlia di Le Ham, un buon soggetto da Tiercé di casa Viel, Fan Idole viene da una famiglia importante, quella che deriva da Bursardine, una cavalla del 1901, alla quale appartengono anche lo stallone top Elpenor (prima campione del montato), la vincitrice d’Amérique e del Cornulier Queila Gédé e, soprattutto, la mitica Une de Mai, vincitrice di cinque Critérium de Vitesse, tre Lotteria, due Nazioni e altrettanti International Trot, la quale da giovane fu anch’essa impiegata sotto la sella, vincendo con Mimou Gougeon l’edizione 1967 Prix de Vincennes, la classica di riferimento al montato riservata ai 3 anni.
L’attitudine alla sella, evidentemente, è nel dna di Esperanza Idole, il cui allenatore Langlois (trainer di stanza nel Sud-Ovest della Francia) l’ha impiegata in questa disciplina 37 volte nelle 87 uscite complessive, con 13 successi contro i 16 ottenuti al sulky. Questa figlia di Quido du Goutier (linea maschile da Quito de Talonay-Florestan) il 30 dicembre a Vincennes era già andata a segno nel Prix Yvonnick Bodin, considerato il “Cornulier” degli apprendisti, cioè degli allievi, (la interpretava il giovanissimo Marius Durville). La cavalla è quindi arrivata al grande giorno al top della condizione, ma ben pochi potevano pensare ad un suo risalto, al quale ha contribuito in maniera determinante Jean-Yann Richart, un jockey in grande ascesa, di cui si parla un gran bene.
Ezio Cipolat