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Effebi: le iniziali del successo

Sono poche le scuderie di medie proporzioni che in meno di dieci anni di attività possono vantare un insieme di successi e soddisfazioni come la Effebi, reduce, tanto per dirne una da una “doppietta” storica Nazioni/Turilli come quella realizzata da Always Ek.

Effebi altro non sono che le iniziali di Fabio Bruno, toscano di Lucca, classe 1978, imprenditore edile. Una storia ippicamente breve, nata, come molte, quasi per caso…

“Ma si – ci racconta – Tutto risale al periodo a cavallo (è  il caso di dirlo) tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. All’epoca con la mia azienda stavamo facendo dei lavori per Roberto Barsi e Paola Bindi, proprietari della scuderia Pabi. Nel corso dei miei consueti giri di controllo pomeridiani per il cantiere, mi capitava spesso di sentire la voce di Paola che urlava.  Mi incuriosii e scoprii che queste sue, per così dire, espressioni erano dovute al fatto che seguisse alcune corse in tv. A quel punto di fronte alla mia curiosità  lei mi spiegò un po’  le varie situazioni, mi fece vedere i cavalli e fu così che pensai di provare questa esperienza. Il primo cavallo che ho acquistato si chiamava Palio. Lo presi da Salvatore Mattera.  Non era un campione, ma ci fece divertire molto e mi affezionai parecchio. Pensa che ancora oggi Palio è  con noi e lo monta a sella mia figlia per qualche passeggiata.”

In un tema di grande attualità come quello del recupero dei cavalli a fine carriera questa è una notizia…

“Guarda, praticamente tutti i cavalli di cui sono stato proprietario e hanno terminato la loro vita agonistica sotto i miei colori, siano stati buoni o meno buoni in corsa, sono stati regalati a maneggi o strutture dove sono stati coccolati, viziati e in qualche modo hanno trovato una propria collocazione. Alcuni sono anche andati anche in un centro di recupero per bambini con difficoltà.”

Torniamo alle corse… dopo Palio?

“Diciamo che con Palio ci avevo preso gusto e quindi iniziai a cercare di informarmi, capire… guardavo siti, raccoglievo informazioni. Ho fatto anche qualche telefonata in vari allevamenti per cercare di capirne un po’ di più. Ho anche pagato un po’ lo scotto del noviziato nel senso che qualcuno mi ha anche un po’ snobbato. Poi ho conosciuto una persona estremamente affabile come Edy Caprani ed è nata anche una certa amicizia. Ho comprato Zelante Ek con il quale mi sono tolto la soddisfazione di vincere il mio primo gran premio ed è stata un’emozione veramente forte. Poi l’anno dopo ho comprato sempre da lui Always, Aramis e il 50% di America Ek e oggi siamo qui.”

Un rapporto cementato quello con i targati “Ek”…

“Chiaro come ci sia anche un po’ di riconoscenza. Del resto non posso nascondere  di essere stato un po’ fortunato, ma poi si è  creato un bel rapporto, tanto per usare una parola che va di moda… c’è empatia.”

Che proprietario è Fabio Bruno?

“Direi un proprietario che non ama le invasioni di campo. Preferisco affidarmi ai professionisti perché ritengo che sia giusto affidarsi alle persone competenti. Forse è  anche per questo che ho buoni rapporti con tutti i professionisti che hanno avuto i miei cavalli. Ho cominciato con Ehlert che è  stato fantastico poi quando ha avuto qualche problema di ordine, per così dire, strutturale ho scelto di cambiare, ma non certo per sfiducia nelle sue capacità. Con Alessandro Gocciadoro c’è  un rapporto di fiducia che è andato anche un po’ oltre, ma ho grande stima di Barelli, Casillo o Castaldo cui ho affidato alcuni dei miei cavalli.”

Hai parlato dell’emozione relativa al primo gran premio vinto, ma anche l’ultimo, il Nazioni di Always Ek non deve essere stato male…

“Non scherziamo. Ancora di tanto in tanto mi passa il filmato davanti agli occhi eppure ormai sono passati diversi giorni, ma è  sempre così. Come dimenticare ad esempio quella corsa in Francia (Vincennes 16/02/2020  ndr) con Always Al primo posto e Aramis al secondo…”

E qual è  la corsa che vorresti vincere?

“Non te lo dirò neanche sotto tortura, ma tanto lo sai….”

Luigi Migliaccio

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