Cornulier, battaglia di dame
Cornulier, una battaglia di dame, visto che sedici dei diciotto partenti dell’edizione 2024 del mondiale al montato sono femmine. Uno strapotere numerico che da tre anni a questa parte si traduce anche in predominio assoluto a livello di risultati. Tramontati Bilibili e Traders, ultimi esponenti di spicco del sesso forte sotto la sella, il rosa è diventato il colore preponderante nella specialità più legata alla tradizione d’oltralpe. Femmina è la duplice vincitrice uscente, Flamme du Goutier (Ready Cash), che insegue il terzo sigillo sulle tracce di leggende del passato quali Souarus, Bellino II, Kaiser Trot e Jag de Bellouet. Femmine sono le sue principali antagoniste, Hanna des Molles (Village Mystic) e Granvillaise Bleue (che difende i colori di Michel Gallier, quelli di papà Jag de Bellouet). E femmina è anche la new entry nei quartieri alti (altra figlia del crack da Viking’s Way), quella Gold Voice che due domeniche fa ha firmato un Calvados forse un po’ dimesso rispetto alla sua storia, ma pur sempre prova generale prima del clou. E sarebbe quanto meno irriguardoso non menzionare il padre nobile della specialità Joel Hallais, alias monsieur otto Cornulier, presente guarda caso con due femmine: Ina du Rib (Uhlan du Val) e Hirondelle du Rib (Rolling d’Heripre). A cui si aggiunge un altro quarto di nobiltà rappresentato da Ideale du Chene (Bird Parker).
Flamme du Goutier sarà probabilmente ancora la favorita, ma la sensazione è che le distanze con le rivali più accreditate si siano ulteriormente ridotte. Granvillaise Bleue sembra infatti matura per scalzare dal trono l’allieva di Duvaldestin, come del resto Hanna des Molles, che lo scorso inverno ha fatto collezione di Gruppi I e proverà a fare altrettanto in quello attuale.
Non è però detto che il nome della vincitrice domenica debba per forza uscire da questa triade. Ina du Rib e Ideale du Chene rappresentano il nuovo che avanza, si portano dietro i dubbi relativi al primo confronto con gli anziani, ma poggiano su solidi basi tecniche che possono trovare riscontro in pista.
Tra gli outsider meritano comunque attenzione Ibiki de Houelle e Georgica Gede, per il primo vale lo stesso discorso, con le dovute proporzioni, fatto per Ina e Ideale. Georgica non è di primo pelo e vanta qualche attestato di riguardo, forse non abbastanza per essere presa seriamente in considerazione, tuttavia…
L’Italia farà ovviamente il tifo per Vaprio, sorprendente quarto nell’ultimo Cornulier (e poi secondo nell’Ile-de-France). Non ha nulla da perdere, né tanto meno da dimostrare, ci riprova con l’obiettivo di ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno: non sarà facile, ma la stoffa c’è.