Il profilo di Euphoria Bi
Euphoria Bi sull’onda dell’…euforia generata dal successo, a grossa quota, nelle Oaks del Trotto, il primo colto al massimo livello, mercoledì 1 novembre a Torino si rimette in gioco nel Filly dell’Orsi Mangelli alla ricerca di un doppio difficile, ma non impossibile, sinora realizzato quattro volte: da Valentina Fi (1998), Avigliana (2000), Idole di Poggio (2007) e Madras (2009). Ci andò vicino lo scorso anno Delicious Gar dominatrice alle Capannelle su Daughter As, ma preceduta a Vinovo proprio dalla compagna di allenamento. Si era invece dovuta accontentare di un secondo posto nelle Oaks Adri di Jesolo, che come Euphoria fa parte degli innumerevoli rappresentanti di una linea femminile totalmente autoctona, la cui origine risale addirittura agli albori del nostro trotto. Una storia che chi scrive ha già raccontato nella sua serie “Mamme iconiche”, ma che merita di essere riproposta.
Nei primi mesi del 1877 nacque, presumibilmente in Emilia, una puledrina scura dal roadster The Gun I ed Elisa (giumenta di origine sconosciuta), alla quale fu imposto il nome di Eridania. Di lei si sa che entrò a fare parte nel 1879 del lotto di cavalli che il barone Alberto Roggieri, che con l’attrice Egle Fanelli aveva dato vita all’allora famosissima Scuderia Lady Hambletonian, radunò presso il Tenimento di Novi, vicino a Modena. Eridania a 5 anni, il 25 settembre 1882, si cimentò per la prima volta in corsa sulla pista di 900 metri dell’ippodromo del T, di Mantova; impianto edificato proprio di fianco al Palazzo Te in cui alloggiavano, un tempo, le scuderie dei Gonzaga. La cavalla, condotta da Domenico Terzi, in una prova a cronometro sui 4400 metri giunse terza.
Eridania corse altre quattro volte (ancora a Mantova, Firenze, Bologna e Modena) tutte nella stessa annata per chiudere la carriera senza aver vinto, ma ottenendo ampi riconoscimenti per la sua stamina e per la bella andatura. Roggieri puntò su di lei come mamma, associandola a Gourko, un suo campione di razza Tulinoff proveniente dalla Russia, che nel nostro Paese svolse una splendida carriera sotto la direzione di Vincenzo Mazzarini, diventando anche il primo cavallo a percorrere in Italia il miglio in 2.26, a Faenza nel 1884.
Questa Eridania è appunto alla base della famiglia che porta a Euphoria Bi, una famiglia che partì con il piede giusto; il primo prodotto di Eridania fu Teodora, che ha tramandato nel tempo la sua linea; il secondo invece, l’altra femmina Messalina, sempre da Gourko, si ritagliò in pista grande notorietà, cimentandosi agli ordini di Egisto Tamberi in diversi contesti (anche al montato e in pariglia) riportando la bellezza di 84 vittorie.
Teodora è la mamma di Darwin, vincitore a Milano nel 1899, sulla pista di Piazza Andrea Doria, del Premio Allevamento, allora la classica di riferimento per i 3 anni che sarebbe poi diventata Gran Premio Nazionale, e di Cerere, da Elwood Medium, dalla quale è nata Maga, dai cui lombi viene Napoleone, un figlio di Jockey del 1922, 1.22 di record, che per conto di Bersani e Garagnani fu tra i più forti indigeni del periodo. Maga passò il testimone a sua figlia Primavera, dall’ottimo francese Garrick, e questa a Magia, poi la linea è proseguita nel tempo attraverso Anicetta Finalese, Liberata, Boliosa, Marì del Guà (mamma del buon San Domingo), Santa Fe (dalla quale la più che valida Quasyna), Portovenere (madre di Infiammabile) per arrivare a uno snodo basilare, quello rappresentato da una delle fattrici più iconiche del nostro trotto moderno: Avola d’Ausa.
Figlia di Sharif di Iesolo e Portovenere (da Fiesse), Avola d’Ausa ha prodotto dal 1984 al 2003 diciassette figli (9 femmine, 8 maschi), tutti in grado di correre, ottenere record e alcuni di loro di vincere o piazzarsi in corse di primo livello. Questa mamma è da considerare straordinaria anche per il fatto di aver legato benissimo con stalloni dalle linee diverse. Sono stati infatti ben 14 i suoi differenti “sposi“; gli unici ripetuti sono stati Gator Bowl, Dance Marathon e Baltic Speed.
Nata nel 1978 nell’Allevamento Ausa di Cervignano del Friuli, Avola fu un’ottima cavalla da centrali agli ordini di Manlio Treggia, conquistando un vertice di 1.17 (il 22 maggio 1982 a Padova, al rientro da oltre due mesi di assenza) e guadagnando in carriera, conclusasi al termine dei 4 anni, quasi 40 milioni di lire, una cifra più che ragguardevole per i tempi. Messa in vendita, fu acquistata da Sandra e Gastone Grendene, che la trasferirono a Jesolo nel loro selezionatissimo impianto, creato una ventina d’anni prima dall’ingegner Ivone Grassetto, il padre di Sandra.
La produzione di Avola si aprì con Glow di Jesolo, che a 6 anni a Firenze vinse con Cesare Meli la finale del Gran Premio Federnat, per proseguire poi con Iala di Jesolo, Ling di Jesolo, Mack di Jesolo (secondo nel Criterium Vinovo e terzo in quello dell’Arcoveggio), Nat di Jesolo, Only di Jesolo (seconda nell’Allevatori Filly), Row di Jesolo e poi ancora con Sax, Tone, Usa, Viva, Zolla, Artur, Brio, Creusa (la più veloce, a media di 1.12.8), Elga e Giosuè, anch’essi targati Jesolo.
L’eccellente predisposizione di Avola si è riflessa sulle sue 9 figlie, diventate a loro volta tutte mamme, alcune sempre per la Tenuta Ca’ Brescia, altre per allevatori diversi. Contando solo la produzione in linea diretta, queste fattrici hanno donato all’allevamento italiano 70 prodotti, dei quali 52 con record, 19 da 1.15 o migliore. Quelle che si sono particolarmente distinte, senza voler togliere nulla alle altre, sono state Usa e Only.
Usa, da Dance Marathon, è la mamma del vincitore del Lotteria (con in sulky Jean-Michel Bazire) e del Trinacria Gambling Bi, 1.11.3 di record, ora stallone, nonché della mamma di Euphoria Bi, Iside Bi (prima nello Stabile Filly e piazzata a più riprese sempre a livello classico) e degli ottimi Dustin Bi (terzo nel Premio Aste Open) e Carlton Bi. Only da parte sua si è illustrata con la già citata Adri di Jesolo (Criterium Vinovo Filly, Italia e Marangoni Filly, seconda nelle Oaks del Trotto, vincitrice anche in America e Francia).
Insomma siamo in presenza di una linea vecchia, ma tutt’altro che datata, ancora piena zeppa di Euphoria.