
CIRO SERAFINO E QUEL CORNETTO ROSSO IN TASCA
Il Lotteria… il sogno proibito di ogni napoletano che si sia mai avvicinato a un trottatore, che abbia
respirato l’aria dai leggeri sapori sulfurei di Agnano. Mancano ormai pochi giorni alla 76.a edizione
della corsa che talvolta in passato ha letteralmente fermato la città. Oggi magari i tempi sono
diversi ma l’attrattiva presso gli appassionati campani, e non solo, è sempre la stessa.
Uno dei tanti esempi? Ciro Serafino 44enne napoletano, imprenditore edile, ovviamente,
proprietario di cavalli, una passione sbocciata, come spesso avviene, sin da bambino e oggi giunta
ai massimi livelli, visto che oltre ad essere un Gentleman Driver, Cirò è uno dei tre comproprietari,
assieme ai fratelli Vincenzo e Raffaele D’Alessandro, di Ampia Mede Sm, la cavalla che nel 2023
ha sfiorato il grande slam delle classiche francesi (2.a nel Prix d’Amerique, ma vittoriosa nel
France e nel Paris) e che proprio nel Lotteria dovrebbe celebrare il suo passo d’addio alle corse…
a meno che…
“E’ vero. – confida Ciro – da tempo abbiamo detto che quella di Napoli sarebbe stata la sua ultima
corsa. Vero è che la cavalla ha dimostrato nelle ultime due uscite di essere avviata verso il top
della condizione. Eric Bondo sta facendo davvero un gran bel lavoro e la speranza è che per il
Lotteria la cavalla sia venuta ancora più avanti di condizione. L’idea rimane quella, anche perché il
futuro da mamma l’attende (promessa Face Time Bourbon n.d.r.). Certo dovesse accadere
qualcosa di straordinario e arrivasse l’invito per l’Elitloppet potremmo fare slittare il tutto di un
mesetto, ma vedremo.”
Come è nata questa connection con i fratelli d’Alessandro?
“Ci conosciamo ormai da tempo, il primo cavallo che ho affidato loro è stato Libeccio di Re. Da li è
iniziato tutto. Ampia Mede Sm l‘ho presa subito dopo la qualifica. Pensa che l’ho anche guidata a
Napoli in una corsa gentlemen ancora prima che iniziasse la sua avventura francese. Purtroppo il
risultato non è stato eccezionale, ma dipendeva dal manico (ride n.d.r.).”
Va bene, ma a una settimana dal Lotteria com’è lo stato d’animo?
“Una tensione stratosferica… sono più emozionato e teso ora che prima dell’Amerique ed è chiaro
che qui a scendere in gioco è la “napoletanità”. Proprio qualche sera fa a cena con Raffaele e altri
amici mia moglie davanti a tutti mi ha chiesto: meglio vincere l’Amerique o il Lotteria? Non ho avuto
dubbi… La seconda… e chi era al tavolo mi ha dato ragione…”
Ciò non toglie che qualche bella soddisfazione ve la siete levata. Qual è stata secondo te la
prestazione più bella?
“Io credo quella dell’Amerique quando è arrivata seconda perché ha fatto una retta di arrivo
stratosferica guadagnando posizioni su posizioni e facendoci sperare per poi capire a 50 metri dal
palo che non avremmo mai raggiunto Hocker Berry però io Vincenzo e Raffaele ci siano
ritrovati insieme a piangere di gioia per una sconfitta. Ti posso dire che la retta di arrivo dell’altro
giorno a Enghien per certi versi mi ha fatto rivivere quella sensazione.”
Quindi meglio un secondo posto delle due vittorie, ad esempio nel France e nel Paris?
“Forse perché dopo sapevamo quello che la cavalla poteva dare. Certo ache li ci siamo
emozionati, ma quella d’Amerique è stata un ‘altra sensazione.”
Hai preparato delle scaramanzie particolari per domenica prossima?
“No, con Vincenzo e Raffaele, grazie anche alla sesnibilità e alla disponibilità della famiglia
D’Angelo, abbiamo ricavato un angolino privè nella tribuna B dell’ippodromo dalla quale seguiremo
tutta la giornata. L’obiattivo è quello di conquistare la finale, dopo si vedrà…Per quanto mi riguarda
la scaramanzia è sempre la stessa: un bel corno rosso dentro la tasca dei pantaloni…”
Eh si il Lotteria per un napoletano è anche questo: parafrasando Jovanotti… “Le tasche piene di
corni e gli occhi pieni di… Ampia Mede”
Luigi Migliaccio