
CIRO DEL CORE LA TRADIZIONE DI FAMIGLIA
La vittoria di Galileo Grif a Castelluccio dei Sauri nella sessione maschile del Gran Premio Saranno Famosi, ma non solo quella, ha riportato alla ribalta dei colori storici del nostro trotto: quella giubba a strisce verticali bianco azzurre appartenente alla napoletanissima scuderia Cumana. Una tradizione che rasenta gli 80 anni di vita. Oggi il proprietario è Ciro del Core, 74 anni, ma non li dimostra, imprenditore edile specializzato in logistica per grandi marchi; la scuderia si chiama Cumana Group, nell’immediato dopoguerra era prima la scuderia Vesuvio, poi semplicemente la “Cumana”.
“La storia della mia famiglia nell’ippica è iniziata con mio nonno negli anni 50 fino al 55 mio padre era gentleman: guidava i cavalli di mio nonno, scuderia Vesuvio, e io mi ricordo che, ancora bambino, andavo con mia mamma sulle tribune di Agnano per vedere papà correre. Erano i tempi di Umberto D’Errico, Genesio Sodano e tanti altri protagonisti del trotto eroico. Poi intorno agli anni ‘60 mio padre dismise la scuderia perchè la nostra attività imprenditoriale richiedeva troppo tempo e impegno. Quindi anche se c’era grande passione i cavalli dovevano necessariamente passare in secondo piano. Nel 68 mio padre rientrò comprando dei cavalli dal professore De Gennaro che era un suo grande amico e aveva i cavalli da Genesio Sodano e avemmo discreti successi. Nel 72 ci fu la scomparsa di mio padre; io continuai ancora fino al 75. Avevo una cavalla che si chiamava Baucina e vinceva spesso i centrali. Ci scontravamo con Luise che aveva un cavallo che si chiamava Lazzarone. Nel 78 sono uscito completamente dall’ippica fino al 2006 quando, dopo 25 anni, comprai dei puledri da un amico, Carlo Varriale, all’epoca purtroppo senza troppa fortuna. Ho acquisito quella scuderia ad Agnano che ancora oggi teniamo e curiamo anche se in loco non abbiamo moltissimi cavalli, ma mi piace tenerla anche perché dentro ci sono tanti ricordi e poi è il punto di riferimento ippico a casa, specialmente quando abbiamo dei puledri da domare.
Insomma una passione che in qualche caso si affievolisce, ma che poi rimane sempre li, pronta a riemergere.
“Purtroppo, è noto, la ruota gira, ci sono i momenti più fortunati dove tutto va bene e arrivano i risultati e poi quelli meno belli dove bisogna avere il coraggio, la voglia, la passione di resistere. Oggi ho 12 cavalli sparsi qua e la però non mi lamento.”
Fin troppo scontato dire che le vittorie più belle siano state quelle ottenute con Gambling Bi…
“Ovvio che quel Lotteria è indimenticabile, specialmente per me da napoletano, una gioia immensa, indescrivibile. Quella vittoria mi ha fatto conoscere anche all’estero. In Francia ancora oggi ho uno splendido rapporto con Bazire e devo dire che assieme a Giuseppe Lenzi con Exploit Caf siamo stati di fatto gli apripista di quel fenomeno che oggi vede tantissimi cavalli trasferirsi in Francia. Pensa che allora erano in tanti che venivano a chiederci come fare per organizzare il viaggio, l’esportazione etc.”
Cosa ricorda in particolare di quel pomeriggio
Le tribune stracolme di gente in festa. Sembrerà un caso ma non avevo mai visto e non ho più visto tanta gente così all’ippodromo. Mi dicono paragonabile ai tempo dell’ultimo Lotteria di Varenne, ma io non c’ero…
Dicevamo di cavalli sparsi qua e la, una scelta precisa…
“Si mi piace affidarmi a professionisti con caratteristiche ognuno ben precise che possano adeguarsi ai miei cavalli. I puledri li abbiamo domati a Napoli con l’aiuto di Osvaldo Tommaselli e Raffaele Palomba, ma poi li abbiamo smistati: due sono in Francia da Bondo, due da Ehlert, un paio da Barelli e quattro a Divignano da Baroncini..”
E poi c’è Galileo Grif che sembra avviato verso la maturazione…Tra l’altro ha vinto già due bonus Anact da 5000 euro ciascuno, mica male
“Sembra un destino particolare il fatto che abbiamo dovuto attendere un altro cavallo con la lettera “G” dopo Gambling. Sono passati 17 anni, ma la gioia e l’adrenalina sono sempre quelle. Pensare che quando abbiamo domato i puledri con la lettera “G” non era neanche quello che mi piaceva di più. Ce n’era un altro, un figlio di Love You che ha avuto un problema e che ora abbiamo recuperato: è da Barelli. Anche Galileo era da Barelli poi abbiamo deciso di cambiare…”
Come mai?
“Ma sai un proprietario che investe ha anche il diritto di tentare strade nuove. Con Fausto Galileo secondo me non si trovava al 100%, aveva vinto il Criterium a Roma poi aveva buttato via un paio di corse. Mi è dispiaciuto, ma è come quando un ragazzino non si trova con il maestro: cosa fai, provi a cambiare scuola. Così ho scelto di mandarlo da Holger. Oltretutto loro non avevano un puledro di punta con la “G” in scuderia e anche questo è un fatto che mi ha fatto propendere per questa scelta. Non è una bocciatura, visto che da Barelli ho altri cavalli, semplicemente una mossa per cercare di cambiare qualcosa e sembra che i risultati stiano venendo. Holger con i puledri è molto bravo. Oltretutto Roberto Vecchione a Foggia è stato magistrale. Tutti noi vedendo la corsa pensavamo che il cavallo avrebbe sbagliato. Riguardo ai bonus. Complimenti all’Anact: può essere un incentivo soprattutto per quei piccoli proprietari che investono poco. Magari sapendo che c’è quest’incentivo sono più invogliati ad aumentare la soglia del loro investimento. Ovviamente vincerlo mi ha fatto piacere perché ha integrato il premio al traguardo che non è che fosse altissimo. Oggi purtroppo vista la situazione attuale, la massima aspirazione è quella di costruire un cavallo per andare a correre e vincere in Francia. E’ come andare a laurearsi all’università dopo aver frequentato un ottimo licei in Italia.
Ci sarà una quarta generazione dei Del Core nell’ippica?
“Chi può dirlo… spero che mio figlio abbia la mia stessa passione, vedremo, le genealogie però hanno la loro importanza, per questo sono fiducioso.”
LM