Castaldo Cas, l’operaio in Paradiso
A volte anche la classe operaia va in Paradiso. E’ il caso di Castaldo Cas che a Siracusa, al debutto in un confronto di Gruppo, ha messo insieme la prestazione più significativa della sua carriera, industriosa ma sinora di serie, a scapito dello squadrone di Alessandro Gocciadoro che si era presentato in Sicilia con gli scontati favori del pronostico, ma questa volta costretto ad accontentarsi del secondo posto di Cointreau, del terzo di Allegra Gifont e del quinto di Vaprio, vincitore dell’edizione dello scorso anno.
Castaldo Cas aveva sino qui frequentato tutte le piste del sud, salendo qualche volta sino a Roma, costruendosi la fama di soggetto dotato di incisiva progressione, ma anche con una certa tendenza all’errore, soprattutto nei primi tre anni di attività, quando aveva messo insieme soltanto cinque successi, uno a 2 anni, e due sia 3 che a 4 anni. Però con l’inizio del 2023 il team Bevilacqua-Squeglia è riuscito a inquadrarlo al meglio, tanto che nel corso dell’anno di vittorie questo castrone, che all’inizio dell’estate è passato a difendere i colori di Etienne Grima, sono diventate otto, quindi tredici totali.
Castaldo Cas, che porta il nome totalmente trottistico del suo allevatore, il casertano Raffaele Castaldo, è un buon operaio specializzato delle piste ma ha comunque pedigree molto saldo. Il padre è Equinox Bi che si è fatto valere ai massimi livelli anche sulle piste americane e che nasce da un fratello di Valley Victory (Valley Boss Bi) e da una mamma di gran classe, come Personal Banner. Anche il suo settore femminile non è da poco, pur se un po’ scarso di risultati: la madre (Ittica Cas) è una Toss Out, la nonna (Chiola Cas) una Indro Park e la bisnonna (Irina Om) una Quick Pay.
Irina Om, che ha alle spalle una carriera più che significativa (1.16 di record a 4 anni, oltre 170 milioni di lire di somme vinte) permette a Castaldo Cas di poter vantare uno quarto di nobiltà. E’ il secondo dei cinque figli di Noblesse Ideale, una cavalla importata in Italia dal Canada nel 1980 quando aveva un anno, poco impiegata in corsa (1.20 il vertice) e subito messa in razza. Noblesse Ideale aveva attirato l’attenzione del marchese Dal Pozzo, che ai tempi si era preso l’incarico di portare avanti l’eredità ippica della famiglia Orsi Mangelli, per l’eccellente genealogia, come figlia del top sire Speedy Crown e di Belle Doris, una normanna da Nivose di grande valore (arrivò seconda nel 1970 nel basilare Critérium des 3 Ans) che per diverse stagioni, agli ordini del “mago” Walter Baroncini fu tra le più attive e ammirate protagoniste dei centrali milanesi (nelle Tris era chiamata a rendere sino a 60 metri) non disdegnando qualche puntata in prima categoria (terza in un Lido di Roma). Erano quegli anni in cui i francesi, soprattutto femmine, trovavano mercato in Italia, anche in prospettiva dell’allevamento. L’esempio lampante è dato da Odile de Sassy, la mamma di Sharif di Iesolo.
Belle Doris, invece, a 8 anni, dopo aver raggiunto i limiti d’età, fu dirottata in Canada dove fu appunto presentata a Speedy Crown e due anni dopo al figlio di questi Speedy Somolli, da cui Speedy Soma, che in Germania ha messo insieme una buonissima carriera da stallone, producendo anche Speedy Harry, vincitore esattamente 30 anni fa del Derby tedesco.
Ezio Cipolat