Skip links

Bilo Jepson etranger di successo

Con 8 successi, altrettanti secondi o terzi posti e una sola volta fuori dal marcatore in 22 uscite da quando ha lasciato la scuderia di Marco Di Vivo e l’Italia due anni fa, Bilo Jepson è uno dei più incisivi tra gli ormai tanti trottatori italiani che operano sulle piste francesi. Ben 4 dei suoi traguardi sono stati ottenuti in confronti di Gruppo III (Emile Beziere, Oscar Collard, ancora Beziere e Cevennes) tutti a Vincennes. Un ruolino di marcia già importante che questo 6 anni affidato a Grosbois a Vitale Ciotola (giovane trainer che si sta ritagliando una meritata notorietà nel competitivo mondo del trotto transalpino) nel corso del Meeting d’Hiver, apertosi proprio con la sua vittoria nel Cevennes, potrebbe ulteriormente lievitare: è duttile, ha fondo ed è costante. Doti che al Plateau de Gravelle fanno spesso la differenza. Il suo status di castrone ne limita un po’ le prospettive, però buone occasioni non mancheranno di certo nel pantagruelico programma dell’inverno parigino, soprattutto se ai suoi uomini venisse l’idea di provarlo sotto la sella, disciplina che offre agli hongre un mucchio di ricche opportunità. 
Bilo Jepson nel Cevennes è stato anche fortunato, approfittando della squalifica di Hokkaido Jiel che aveva tagliato per primo il traguardo, ma anche se fosse rimasto secondo la sua prestazione sarebbe risultata di valore finendo alle spalle di un soggetto di caratura classica che lo scorso giugno è andato a segno nel René Ballière, internazionale di Gruppo I.
Con un nome così poco italico, una paternità normanna (è di gran lunga il miglior figlio di Timoko nato nel nostro paese, sia per il record di 1.10.3 sui 2100, sia per le somme vinte che marciano verso il mezzo milione di euro) e una linea femminile, che sino a due generazioni fa era totalmente nordica, Bilo, allevato e di proprietà della napoletana Scuderia Nininni, il cui titolare è Liberato Spiezia, è una sorta di “etranger”, uno straniero che comunque pare a suo agio in ogni luogo e in ogni situazione.
Bilo Jepson è il primo figlio di Tiffany del Rio, una Varenne dalla più che discreta carriera (1.14.4 il suo limite) svoltasi anch’essa agli ordini di Marco De Vivo che ha in cura anche il suo secondo prodotto, Darione Jepson (da Wishing Stone) 1.13.7. La fattrice è poi stata acquistata dalla “Gardesana”, per la quale ha dato nel 2021 Fabiola Effe (da Carat Williams), per ora inedita.
Ha messo assieme un percorso agonistico di una certa consistenza anche la seconda madre di Bilo Jepson, vale a dire Giuliette Ors (da Uronometro) che ha corso prevalentemente a Torino toccando un vertice, non banale una quindicina di anni fa, di 1.13.6 per quasi 50 mila euro di somme vinte.
Giuliette Ors è il sesto prodotto della saura Carina Crown, che è da considerare il pezzo forte della linea femminile di Bilo Jepson, in quanto a 4 anni fu capace di concludere al secondo posto, contro i maschi, nel Derby Svedese, quell’anno (era il 1991) vinto da Sans Rival con terzo First Sid, quest’ultimo poi più volte visto in azione sulle nostre piste. In quella circostanza Carina fu interpretata da Jim Frick, ma il suo trainer di allora era Stig Johansson, dopo aver mosso i primi passi agli ordini di Bertil Rogell a Farjestad. Carina Crown successivamente passò un paio di volte di mano, entrando nel giro di Giuseppe Ruocco che all’inizio del 1993 la portò in Italia per la Scuderia Lorenzo, restando in allenamento da marzo di quell’anno a marzo del 1994 vincendo 3 corse. Carina fu poi acquistata per la razza da Riccardo Targioni, per il quale produsse dal 1995 al 2006 nove prodotti, tutti in corsa, tranne uno, i migliori dei quali sono risultati Caribù Ors, la stessa Giuliette Ors e Luciano Ors.
La linea genealogica di Carina Crown a noi non dice molto, ma il padre è un americano di qualità, Delvin Kosmos, uno Speedy Crown la cui madre è sorella della fuoriclasse Delmonica Hanover. Delvin, approdato in Svezia alla fine degli Anni Ottanta, come stallone non ha propriamente sfondato, però ha avuto una produzione numerosa con tanti cavalli utili. La madre di Carina è invece una Pluvier III (linea maschile di Hermes D) che proviene da uno degli allevamenti svedesi storici, quello con targa Brodda.

Ezio Cipolat

Leave a comment