
Martina Rossana Conte: “Noi… intorno ai 40…”
Si parla spesso di mancanza di rinnovamento; del fatto che l’ippica abbia perso almeno una generazione (forse due)… è vero, ma poi fortunatamente ti accorgi che a salire sul podio di Capannelle per la premiazione del Derby è un manipolo di adolescenti (nello spirito) un po’ cresciuti: intorno ai 40, anzi sotto ai 40.
A rappresentarli una ragazza Martina Rossana Conte, delegata a gran voce ai rapporti esterni… neanche a dirlo arrivano da quella culla del trotto italiano, rappresentata dalla Campania, arrivano da Aversa, guarda caso, zona ippodromo e sono i proprietari di Gabrioz. Inutile dire che forse, abituati un po’ a volti noti, quella di vederli salire i gradini del palco premiazioni di Capannelle sia stata una piacevole sorpresa…
“Lo è stata anche per noi – confessa Martina – Prima della corsa eravamo certo consapevoli della forza del cavallo, ma la vittoria ci ha colti di sorpresa, ci ha un po’ travolto ed è stato fantastico farsi travolgere in questa maniera… Siamo in tre io, la proprietaria, con i miei due soci, Gennaro Verde e Luciano Salernitano, si siamo tutti al di sotto dei 40… (Martina un po’ di più n.d.r.). Forse è vero che siamo un po’ una nuova leva in questo senso, ma mano a mano ci siamo appassionati sempre di più a questo sport che purtroppo non è ben visto da tutti per via di qualche problema di immagine tristemente noto, ma che, vissuto da dentro, è capace di darti un’adrenalina incredibile nei vari ruoli compreso il nostro, quello del proprietario.”
Una passione che arriva da dove?
“E’ facile intuire che nell’ambiente dove siamo cresciuti i cavalli e in particolare quelli da trotto siano stati sempre presenti. Le corse ad Agnano, i viaggi a Tor di Valle al seguito delle nostre famiglie… il Derby di Varenne che mi ha vista spettatrice… non siamo addetti ai lavori in senso stretto del termine, ma il dna è sicuramente intriso di ippica.”
In realtà non hanno cominciato da molto a fare i proprietari, appena qualche anno, ma se il primo acquisto è stato Enaoz, un soggetto che si è comunque distinto in categorie interessanti (piazzato ad Aversa nello Stabile) vuol dire che la mano che pesca è quella giusta anche perché al secondo tentativo ha catturato nientemeno che il derbywinner Gabrioz (ancora Zenzalino)…
“Enaoz per noi è quasi un cucciolo. E’ stato il primo passo di quast’avventura. Con Gabrioz è stato amore a prima vista nel senso che siamo andati in allevamento a vederlo: aveva quattro mesi quindi un’età nella quale è impossibile fare ogni previsione. Lo abbiamo acquistato più tardi così, su quella sensazione. Pensa che dopo un mese di doma, a novembre, ebbe un’interite violentissima. Era quasi più morto che vivo, ma il veterinario ci diede coraggio… “Si riprenderà – disse – ha un grande cuore, solo rallentategli un po’ il lavoro…” E’ quello che abbiamo fatto e come avete potuto vedere in effetti ha debuttato tardi, a febbraio di quest’anno, a tre anni compiuti. Possi dirti che il cuore è lui che ce lo ha trasmesso… Siamo arrivati alle batterie del Derby a fari spenti. E’ vero aveva vinto diverse corse, ma senza affrontare il circuito della prima categoria. Il giorno della qualificazione ci ha dimostrato davvero di aver fatto un grosso passo avanti e allora siamo tornati a Roma per il Derby consapevoli comunque di potercela giocare almeno per un piazzamento e in ogni caso strafelici di esserci…”
Che tipo di proprietari siete?
“Sicuramente presenti, ma senza ingerenze particolari, però ci piace ad esempio portare le famiglie e gli amici all’ippodromo. A Capannelle eravamo una bella banda, del resto sono occasioni importanti gioie ed emozioni che è bello condividere…”
E adesso?
“Intanto adesso ci godiamo il successo. Domenica sera abbiamo festeggiato, cantato applaudito con un po’ di amici e con i grandi protagonisti di questa vittoria, Alessandro (Gocciadoro n.d.r.) e Orjan (Kihkstrom n.d.r). Poi si ricomincia a programmare. Probabilmente saremo a Milano il primo novembre per il Gran Premio Orsi Mangelli e poi vedremo. Intanto abbiamo anche una due anni, Irma Jet e speriamo che la tradizione continui…
Loro, intorno ai 40…, con tanto entusiasmo da vincere un Derby in un’ippica che fatica così tanto a ringovanirsi… non è mica un’impresa da poco! E che sia di buon augurio! LM


