Skip links

SALVATORE BUGGEA….CHI LA DURA…

Luigi Migliaccio

Sono due le formazioni che fanno capo a Salvatore Buggea,  49 anni, imprenditore nel ramo del commercio di autoveicoli, ma con i cavalli nel sangue. Da Pachino in Sicilia che non è solo terra di pomodori buonissimi, ma anche un focolaio di pura passione ippica. Spesso chi contrae questo piacevolissimo “virus” lo fa per la voglia di correre in prima persona, lui ha invece da sempre sviluppato il DNA da proprietario…

“E’ davvero così, pensa che da piccolino appena adolescente, è capitato più di una volta che sono andato a comprarmi un cavallo, nulla di che si intende… lo pagavo 50mila lire alla settimana e lo portavo in un terreno che avevamo vicino casa dove lo accudivo personalmente. Poi immancabilmente mio padre se ne accorgeva e dopo la ramanzina di rito me lo portava via per rivenderlo…”

Ma non hai mollato…”

“Mai, più avanti con l’età ho continuato a comprarne qualcun altro, poi, a cavallo dell’anno 2000 convinsi l’allora sindaco di Pachino a mettere in piedi una pista privata dove saltuariamente acevamo correre i nostri cavalli per passione. Ce la fecero chiudere perché dissero che non era un’attività lecita anche se non facevamo nulla di male. Il primo professionista con il quale mi sono interfacciato è stato Antonio Velotti cui affidati Ivan Gal, poi ce ne sono stati anche altri cavalli di modesta qualità. Ho sempre voluto fare tutto di testa mia e non nego che nei primi anni ho pagato lo scotto dell’inesperienza. Nel  2017 sono andato per la prima volta alle aste (Lettera A) presi Ape Regina e Asso di Fiori… non andò benissimo, ma devo dire che da li le cose sono via, via migliorate.”

Ma in base a che cosa scegli i cavalli da acquistare?

Non c’è una regola ben precisa però spesso la prima è un’impressione visiva. Poi si va un po’ a intuito e quindi solo alla fine si analizzano eventuali situazioni tecniche come genealogie o quant’altro.

Oggi tra Regina Horse e Pachino Horses hai dei cavalli estremamente importanti Da Diamond Truppo a Banderas Bi, Bonneville Gifont, Ehlert ed Ete Jet, per arrivare all’ultima rivelazione Falcon Killer Gar, tre vittorie su altrettante uscite in carriera… Ce ne sarà uno cui sei più affezionato?

“Ma no, è difficile, vedi per me i cavalli non costituiscono un lavoro, il mio lavoro ce l’ho e mi da buone soddisfazioni, sono una passione, un passatempo e quindi è evidente come ogni volta che corre un mio cavallo ci sia un certo tipo di trasporto anche con la famiglia, gli amici…”

Non verrai mica a dirmi che tutte le vittorie sono uguali…

“Inevitabilmente, vuoi per le circostanze, vuoi per l’importanza delle corse c’è stata qualche vittoria che ricordo con grande piacere. Una ad esempio quella con Diamond Truppo a Napoli nel Regione Campania della scorsa primavera. A 500 metri dalla fine il cavallo era ultimo con le guide mollate e con mio figlio eravamo gia a recriminare sul fatto che lo avessimo un po’ sopravvalutato, poi Roberto Vecchione lo ha lanciato in mezzo alla pista ha fatto 400 metri finali che è sembrato letteralmente volare e ha vinto in recupero. Abbiamo fatto la retta di arrivo di corsa assieme a lui. Un’altra corsa che ricordo con grande piacere è la vittoria di Banderas Bi l’estate scorsa nell’Ulf Thoresen a Jagersro. All’estero in terra straniera con un cavallo che non era perfettissimo di andatura. In quell’occasione Alessandro Gocciadoro ha fatto una vera magia…”

Oggi c’è un cavallo che ti fa sognare…

“Se ti riferisci a Falco killer Gar, si è vero… Chiaramente è ancora presto, ma come fai a non sognare con un cavallo che fa tre corse e ottiene tre vittorie perentorie… Vedremo. D’altronde il proprietario è prima di tutto un sognatore… 

Leave a comment